Presentazione
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Una
città
(Messina-Padova 1977-1978)
Ad Annamaria |
In questa
città
I
fanali, stanotte
han
sfoggiato per te
una
luce più triste
dei
tramonti d'autunno.
E
le strade bagnate
hanno
sciolto i rumori
delle
ruote e dei passi,
perché
tutto sia triste,
stanotte.
E
guardarti, nell'ombra
in
questa città
che
non è più la mia
e
che non è la tua
e
che sorride, stasera,
di
questo nostro incontro
come
un fiore stupito,
sciupato,
che
sarà già morto, domani,
in
questa città,
prima
che nasca il sole.
Anima mia
E'
vero, anima mia,
è
proprio vero:
i
miei giorni e le notti
hanno
il tuo profumo.
Il
tempo senza fine si è fermato
nei
tuoi occhi, nelle labbra,
nel
tuo calmo respiro,
e
come un'onda dolce si è posata
la
tua muta presenza sulle cose.
Io
e te, quattro mura che sono un mondo
pieno
di sguardi e di sorrisi.
Posso
morire stanotte
addormentato
sul tuo cuore.
La mia terra
Hai
in te la mia terra.
Vento
caldo del sud hai nelle vene,
negli
occhi sabbie nere delle isole.
Sei
dolce e selvaggia
come
il mare d'autunno.
Ho
intrecciato ai tuoi capelli
una
collana di ricordi,
alcuni
abbagliati come il giorno d'estate,
altri
sognanti come lo è la luna a primavera.
Ma
i miei ricordi stasera
sono
caduti come le foglie d'autunno.
Fiore
mio, terra,
fiore
del mio giardino,
perché
ogni cosa stanotte
ha
il profumo
dei
nostri giorni insieme?
Sei
passata correndo come il vento
sulle
cose senza senso,
ma
le cose, tutte,
hanno
preso il sapore di te.
Ho
affidato a te la mia vita,
nulla
ho lasciato per me.
E
adesso,
la
notte ha ancora gli stessi suoni,
ma
mi manca il tuo viso,
il
tuo abbraccio di edera silenziosa
sul
mio corpo.
Potrò
mai smettere di amarti?
Silenzi
Lasciami
questo silenzio,
voce
di foglie e di passeri,
quest'angolo
d'ombra
assediato
dal sole.
Sì,
lo so che ogni giorno
gente
si trova e gente si lascia,
e
che domani ancora
continuerà
la mia strada,
lontano
da te,
ma
questo pomeriggio
di
primavera
sia
reso dolce dalla muta presenza
del
tuo sguardo.
Autunno
Non
riesco a seguire
quest'oggi
il
volo degli uccelli
al
di là delle foglie degli alberi.
Il
rosso pallido di questo autunno
non
fa che portarmi la voglia di te.
Sei
tutto ciò che possiedo
e
che veramente non mi appartiene.
Perdendoti,
mi resterebbe solo
questa
mia inutile tristezza
Stanotte
Non
posso seguire,
stanotte
il
binario inquieto dei sogni.
Apro
gli occhi, e mi sento
come
un tronco alla deriva
che
ha perduto i suoi rami.
Ora
che non ho più
accanto
a me
il
tuo sorriso,
un
desiderio folle
mi
attanaglia come edera.
Potrò
stringerti ancora tra le braccia?
Ogni
cosa d'intorno
mi
parla di te.
Persino
questa pioggia
ed
il vento, e le nuvole oscure
hanno
il sapore dolce
dei
tuoi occhi
delle
labbra
e
di un viso che ho amato
come
si ama la luce del sole.
Potrò
mai, un giorno,
ritrovarti
sul mio cuore,
e
capire che mai
invano
ho
perduto il mio tempo
abbandonandomi
nella dolcezza
del
tuo respiro?
Dimenticare
Come
posso tornare a volare,
Anna,
se
il mio cielo
è
tutto nei tuoi occhi?
Hai
nel viso il lieve incanto
delle
notti di luna,
nei
tuoi sguardi i silenzi
di
sperdute costellazioni.
Adesso,
ho perduto la mia rotta,
sono
solo come il più povero degli uomini.
Tutto
ciò che ho potuto donarti
non
vale un solo tuo sorriso
la
dolcezza piena del tuo abbraccio
i
tuoi baci che sanno di pesca.
A
tante ho donato il mio cuore;
lasciami
adesso donarti questa mia tristezza.
Sei tutte le cose
Dove
mai,
se
non nei tuoi occhi,
ritroverò
la perduta dolcezza
di
quelle notti di settembre,
ch'io
vada errando
o
che ritorni
in
queste strade,
troverò
il tuo abbraccio
affamato
di baci e di carezze?
La mia libertà
non
sa essere quella degli altri
perché
è fatta di te,
assetata
del tuo sorriso.
Lasciandoti,
potrò mai non trovarti
tra
le cose che ancora non conosco?
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